mercoledì, aprile 18, 2007

Michael Moore docet

Non penso di essere in grado di fare un analisi migliore di altri, solo per il fatto di risiedere in America e per il fatto di poter accedere alle notizie attraverso i media americani, cosa che tra l’altro ormai è possibile fare da qualunque parte del mondo attrvaerso internet. Unica risorsa in più potrebbe essere la televisione, di cui però non faccio uso, visto che non mi piace per niente, e non riesco mai a beccare il telegiornale: in questi giorni poi, in cui sono senza elettricità è ovviamente ancora più difficile. Attraverso un confronto abbastanza superficiale dei media italiani e americani, mi sembra che la notizia venga più o meno presentata allo stesso modo, in modo abbastanza netto, senza troppi fronzoli. Mi limiterò a raccontare alcune impressioni che mi hanno colpito. Sul NYT ho letto quella che mi suonava come una critica, non troppo severa, sul fatto che in Virginia la legge sull’acquisizione delle armi è piuttosto blanda, e che ogni volta che viene fatto qualcosa per fortificarla, gira e gira si torna sempre indietro. Oggi sul new york times leggo: "Five weeks ago, a Virginia Tech student walked into a nondescript gun store next to a pawn shop in Roanoke, Va., and paid $571 for a Glock 9-millimeter handgun and a box of ammunition [...] As described by John Markell, the owner of the store, Roanoke Firearms, the purchase was a routine transaction. Virginia requires residents to present two forms of identification to buy a gun, as well pass a computerized background check, and Mr. Cho showed a salesman his driver’s license, a checkbook and his green card, because he had immigrated with his family from South Korea.", critiche alla facilità con cui si può comprare una pistola, "The purchase has prompted calls from several Democrats and at least one leading presidential candidate, John Edwards, for measures to restrict gun sales, even as they proclaimed their support for the Second Amendment", ma subito dopo qualcuno che, nonostante quello che è successo e che continuerà a succedere, torna a reclamare il diritto alla difesa personale "Senator John McCain, Republican of Arizona, who is also running for president, said, “This brutal attack was not caused by nor should it lead to restrictions on the Second Amendment, which guarantees an individual right to keep and bear arms". Tutto ciò mi stupisce, perché se c’è una cosa di cui sono profondamente convinto è che “chi non conosce la storia sarà costretto a riviverla”, e mi sembra che gli americani questo concetto non lo vogliano capire, esempi su tutti, Vietnam -> Iraq, Columbine -> Virginia Tech, solo per citare i due più eclatanti. La cultura delle armi è evidentemente inculcata nella mentalità di molti americani, non a caso è nella costituzione ("A well regulated militia being necessary to the security of a free State, the right of the People to keep and bear arms shall not be infringed"), così come infatti reclama il senatore McCain; per fortuna ci sono molti americani invece sono contrari all’uso delle armi. I tempi per cambiare la cultura di un paese sono certamente molto lunghi, ma se non si inizia a fare qualcosa lo saranno ancora di più. Certo è, che finchè non renderanno un po’ più difficile l’acquisizione delle armi da parte di chiunque, di questi eventi ne continueranno ad accadere. Anche in questo caso non sarebbe stato necessario il mago Merlino per capire che a un malato di depressione (l’assassino) non è il cas (forse) di vendere delle armi: partire con delle banali limitazioni sarebbe già qualcosa, se poi si limitasse progressivamente sempre di più ancora meglio, ma gli americani sono disposti a cambiare? Boh! Sicuramente il giro di soldi che c’è dietro all’industria delle armi non favorirà la legislazione in questo senso, e probabilmente non solo quello. Mi ha molto colpito che italiani, spagnoli e altri sono rimasti molto colpiti da quello che è successo, così come molti americani (stasera al campus c’è stata una veglia inter-religiosa e stamattina un ricordo di un professore di tedesco che ha studiato a UNC, che mentre ieri stava insegnando in classe è stato ucciso: 35 anni). Ma in generale (è solo un impressione molto superficiale) si ha quasi la sensazione che in fondo sono cose che succedono, che la vita va avanti, che il mondo è pieno di stronzi, e quindi non ci si può far niente. In fondo “un morto è una tragedia, un milione di morti una statistica”. Ora, premesso che l’idea di non mettere delle armi da fuoco (almeno non in modo così facile) in mano a questi “stronzi” non sarebbe un’idea malvagia, resto basito dall’incapacità di saper distinguere tra un incidente stradale e una carneficina preventivamente pensata e messa in opera da un essere umano ai danni di un altro essere umano. Del resto, mi viene da pensare, la pena di morte non è basata su un concetto poi così diverso, e non a caso…

1 commento:

Marco Inzitari ha detto...

Beh, qui a Pitt tutto sembra ormai sopito, se mai c'e' stato qualche risveglio delle coscienze. La gente e' presa dai propri business, e, nonostante alcuni commenti stupefatti il giorno della strage e un po' di curiosita' morbosa, credo che nessuno si curi del fatto che la prossima volta potrebbe essere altrove...vicino...A proposito della facilita' con cui si comprano le armi, non so se hai visto la foto sul mio blog (http://quadernida.blogspot.com/2007/04/virginia-tech-commenti.html). Scaring!