Ieri era il 25 aprile, anniversario della liberazione. Questa data è importante e non c'è bisogno che ne spieghi il perchè. Purtroppo ieri è successa una cosa un pò triste, che più o meno poteva essere nell'aria, ma questo cambia poco: è venuto a mancare l'avvocato Zoli, per il quale ho lavorato per pochi mesi, da settembre/ottobre a dicembre 2004, quando smisi di andare a lui perchè iniziai ad insegnare alla Lorenzo de Medici. Questo avvenimento, oltre ad avere un valore di per sè, nonostante non avessi questo rapporto idilliaco con lui, mi ricorda ancora una volta di una cosa importante, e cioè che ho perso un occasione, che non potrò più recuperare. Questo mi dovrebbe ricordare, più e più, che le occasioni non vanno perse, almeno in teoria, o almeno bisogna provare a non perderle. Scrive l'agenzia Adnkronos: "Giancarlo Zoli, figura di primo piano della politica fiorentina, e' morto ieri a Firenze all'eta' di 90 anni. Vittima della banda fascista dei fratelli Carita', insieme al padre Adone e al fratello Angiolo Maria, Giancarlo Zoli venne imprigionato a Villa Triste. Protagonista della Liberazione di Firenze l'11 agosto 1944". Dice al proposito zoomedia.it (http://www.zoomedia.it/Firenze/storia/1900/liberazione/cronologia.html): "8 luglio 1944: le SS affiggono un manifesto che avvisava dell'ordine di sparare a chiunque non obbedisse ai tedeschi. Lo stesso giorno arrestano Giancarlo Zoli, Giuseppe De Micheli, Gaetano Pacchi e Cesare Claretto; qualora accadessero fatti ostili al governo ed ai tedeschi questi prigionieri sarebbero immediatamente fucilati". Quest'uomo aveva qualcosa da raccontare, qualcosa da insegnare, ed io ho approfittato pochissimo di tutto ciò. Peccato. E pensare che è morto proprio il giorno della liberazione: un caso?
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