Brevi considerazioni sulla mia esperienza fino ad adesso da allenatore e da giocatore. Per quanto riguarda gli allenamenti, devo dire che mi sto abbastanza rompendo i coglioni, la colpa è in parte mia (relativamente) e in parte no. Il fatto di non essere una figura centrale, ma di essere il terzo di due allenatori mi molto utile, perchè non ho esperienza e perchè mi comporta meno responsabilità, visto che ho già molte cose da fare, ma inevitabilmente comporta che la mia figura sia marginale, il che contribuisce ad annoiarmi. Del resto, anche quella linguistica è una barriera notevole, ci sono espressioni gergali relative al calcio che non conosco, e ho l'impressione (forse errata) che i ragazzi non mi ascoltino allo stesso modo anche per questo. Inoltre devo dire che allenare questo tipo di ragazzi non è molto stimolante; quando io giocavo davo l'anima per allenarmi e per giocare, a questi ragazzi (O a molti di loro) gli interessa relativamente, è solo un modo per riempire il tempo, visto che qua sarà il 5 o il 6 sport nazionale, e molti non sono per niente motivati. Morale della favola: quando piove e non devo allenare/allenarmi esulto. Quanto alla mia esperienza di giocatore: è divertente giocare il sabato con la stessa squadra con cui mi alleno, ma è deprimente giocare a 11 con una squadra mista di basso livello. I lanci alla "Viva il parroco" sono un must, e il campo è troppo grande per poter pretendere di poter minimamente incidere come individuo. Inoltre toccherò si e no 6 palle a partita, troppo poche, motivo per il quale continuo a ribadire la mia preferenza per il calcio a 5 o a 7, più difficile per certi versi, ma più veloce, più divertente, meno tecnico sotto certi punti di vista, ma capace di esaltare maggiormente le capacità di una squadra come gruppo.
lunedì, aprile 16, 2007
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1 commento:
Certo essere il terzo di DUE allenatori puo' essere deprimente...l'uomo ombra, insomma.
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