Letto il titolo, possiamo soavemente scivolare su argomenti di ben altra fattura, non ilari, ma neanche tragici per fortuna.
Qua sono le 22:50, la fortunella di Marilena è riuscita a strappare un biglietto per andare ad ascoltare Obama che parla nella ridente Chapel Hill, mentre io sono rimasto a casa a studiare. C'ho un sonno della Madonna, domani mi attende un esame che in teoria non dovrebbe essere difficile, ma non si sa mai. Intanto ho quasi finito uno dei due saggi finali che devo scrivere per la fine dei corsi: un altro esame finale, da consegnare domani lo avevo già finito.
Praticamente di qui a una settimana sarà tutta una serie di scadenze. Domani, esame scritto a casa più esame in classe. Giovedì saggio finale su Perelà ed esame scritto dei miei studenti. Lunedì 5 saggio finale della classe di cinema + registro dei voti della mia classe.
I miei studenti mi hanno dato una specie di biglietto di auguri di fine corso per ringraziarmi e salutarmi. Corruzione o no, inconscia o meno, mi ha fatto molto piacere. E così un anno è passato, mi sembra incredibile. In questo anno sono cambiate tante cose, tanti punti di vista, tante impressioni, e già so che ricambieranno di nuovo. Ho imparato tante cose, dentro e fuori dall'accademia, ma come si sa gli esami non finiscono mai. Gli amici della prima ora si sono rivelati per quelli che erano veramente (Amici, per carità: ma...). Idem per molto altro. Insomma, quando con l'unghia si gratta la superficie a volte ci si accorge che non è come ci si aspettava. Una verità lapalissiana, d'accordo, ma tra dirlo e viverlo è un pò diverso. Insomma...sono partito a Maggio 2007 entusiasta, riparto con un diverso stato d'animo. Non deluso, assolutamente, ma un pò più consapevole di come vanno, forse, certe cose. Sono un pò sibillino, mi rendo conto, ma l'ora è tarda, la stanchezza abbastanza, e cala la palpebra (finale poetico).
Magari mi ci rifermerò sopra. E intanto un nuovo trasloco si avvicina.
E adesso finale inutile: Ma perchè negli Stati Uniti, paese all'avanguardia sotto i molteplici punti di vista, l'estetica degli interruttori è rimasta agli anni '50? Non ci crederete, ma un interruttore come questo è praticamente universale, presente nella stragrande maggioranza delle case viste fino ad ora. Quelli che ho visto di forma diversa li conto con le dita di una mano. Boh. Dilemmi americani.
martedì, aprile 29, 2008
Anche Gianni c'è. Adesso ci siamo proprio tutti
Pubblicato da Metello alle 4:47 AM
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1 commento:
Approvo il dilemma sull'interruttore. Affascinante.
Giulio
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